Sulla scia della giornata di ieri volevo segnalare "Terra Madre", un film-documentario di Ermanno Olmi: è uscito nei cinema italiani l'anno scorso, ma io l'ho scoperto solo in questi giorni. Non so che successo di pubblico abbia avuto in Italia, ma penso che sia assolutamente da vedere. Su Youtube potete trovare il trailer:



Un mondo in continua corsa, un ritmo di vita che ci travolge e non ci lascia il tempo per pensare. Tutto nella quotidianità odierna porta a sentire la necessità di ristabilire un contatto con la terra, con la natura. Bisogna tornare a un rapporto come quello dei contadini che lavorano la terra, rispettandola e assecondandone i ritmi. In questo senso la pellicola “Terra madre” di Ermanno Olmi (nata dall’incontro del regista con “Slow Food”) risponde alla necessità, oramai avvertita come inderogabile, di trovare questo nuovo modo di relazionarsi con la natura perché lo sfruttamento senza freni della terra rischia di provocare danni irreparabili. Il film è un documentario che parte dall’omonimo evento internazionale del 2006 - che ha portato a Torino contadini, allevatori, pescatori, cuochi e produttori artigianali dell’agroalimentare di tutto il mondo - per dar vita ad assemblee plenarie e incontri informali. Partendo da questo spunto Olmi esalta il mondo contadino mostrando la sua maniera di vivere la terra e la natura in maniera corretta. Il contadino vive dei prodotti della terra, trae un suo guadagno da questo lavoro ma al contempo è legato all’ambiente da sentimenti di amore e rispetto. Questo mondo rischia di venire schiacciato dalle leggi del profitto e dall’intervento delle grandi imprese. Il documentario affronta anche la tematica del cibo attraverso la sua connessione con le questioni economiche, ecologiche e sociali. Si va dalle immagini della banca delle sementi creata in Norvegia, alle api uccise dai pesticidi, da quelle girate in India al seguito del capo della commissione internazionale per l’alimentazione,Vandana Shiva, a quelle che ripercorrono un anno di lavoro di un contadino.

“Terra madre” (progetto ideato da “Slow Food”) è un’associazione che riunisce, con scadenza biennale, i contadini, i pastori e i nomadi di ogni parte del mondo per tentare di tutelare il valore delle produzioni agro-alimentari sviluppate a livello locale in varie parti del globo. L’obiettivo è quello di offrire la possibilità di esprimersi a contadini, pescatori e allevatori e portare a conoscenza di tutti il loro insostituibile e pregevole lavoro.

“Slow Food” nasce con l’idea di reagire al dilagare dei fast food cercando di far riscoprire il piacere connesso al cibo attraverso la degustazione dei prodotti tradizionali e locali di ogni parte del mondo. “Slow food” vuole evitare un’omologazione del gusto nel mangiare ricordando la cultura legata ai prodotti culinari e la necessità di cercare una qualità di vita più consona ai tempi naturali dell’uomo.

Spettacolare è l'ultima mezz'ora, un autentico omaggio alla vita semplice, ai colori e ai suoni della natura.

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